mercoledì 29 gennaio 2020

APPLAUSI SENZ'ANIMA


Gli spettatori negli Studi televisivi applaudono a comando tutti gli ospiti. Anche di opinioni opposte. La tv diventa una commedia. Gli applausi a comando   vanno indistintamente a tutti i diversi personaggi, indifferentemente da quello che dicono.

 
Una volta i battimano provenivano da gente vera, assisa nel teatro delle Vittorie o negli Studi di Cologno Monzese. Certo, a pilotarli c’erano sempre gli assistenti di sala, imbeccati dalla cabina di regia. Ma di fondo, l’approvazione scrosciante dei numeri eseguiti da cantanti, musicisti, ballerini, presentatori e fantasisti serbava una sua genuinità.

Poi gli applausi hanno acquisito un protagonismo del tutto fine a se stesso.
Posso dirmi assai infastidito dall’uragano di applausi che accoglie qualsiasi asserzione, di qualsiasi colore, di qualsiasi segno, di qualsiasi modestia? Gli applausi a comando al lampeggiare della luce rossa sono molesti, insistenti, irritanti. Sono continui, sono rivolti ai diversi ospiti e vanno indistintamente a tutti i diversi personaggi, indifferentemente da quello che dicono. L’invadenza degli applausi trasforma in puntate di una sitcom vacua e irrilevante i dibattiti politici anche di rilievo.
Ogni affermazione di politici, analisti e osservatori viene applaudita con criteri di cui sfugge ogni logica e coerenza. Gli applausi a comando fanno parte dello spettacolo, non dànno più la misura effettiva dell’approvazione e, principalmente, della verità veicolata dai messaggi degli applauditi. Raggiungono un solo obiettivo: irritare lo spettatore.

 
(da un articolo di Enzo Verrengia su Globallist)