Umberto Eco: "Internet? Ha dato diritto di parola agli imbecilli:
prima parlavano solo al bar e subito venivano messi a tacere"
11/06/2015 10:03 CEST
| Aggiornato 17/03/2018 17:28 CET
"I social media danno diritto di
parola a legioni di imbecilli". Parola di Umberto Eco che attacca così
internet dopo aver ricevuto all'Università di Torino la laurea honoris causa in
"Comunicazione e Cultura dei media". "Prima – ha detto Eco -
parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la
collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso
diritto di parola di un Premio Nobel. È l'invasione degli imbecilli".
Per Eco il web sarebbe un vero e
proprio "dramma" perché promuoverebbe "lo scemo del villaggio a
detentore della verità". La struttura di internet, secondo Eco,
favorirebbe infatti il proliferare di bufale.
E in proposito ha affermato anche
che il ruolo dei giornali in tal senso è importante perché dovrebbero
"filtrare con équipe di specialisti le informazioni di internet perché nessuno
è in grado di capire oggi se un sito sia attendibile o meno". Per fare
questo "i giornali dovrebbero dedicare almeno due pagine all'analisi
critica dei siti, così come i professori dovrebbero insegnare ai ragazzi a
utilizzare i siti per fare i temi", ha detto Eco riferendosi al fenomeno
della copiatura dal web.
Per il professore la laurea honoris
causa è stata un ritorno alle origini. Proprio qui, infatti, nel 1954 si era
laureato in Filosofia. "La seconda volta nella stessa università, pare sia
legittimo, anche se avrei preferito una laurea in fisica nucleare o in
matematica", ha scherzato Eco.
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Umberto
Eco (nato 1932 – morto 2016) è stato un semiologo, filosofo, scrittore,
traduttore, accademico e bibliofilo italiano. Saggista prolifico, ha scritto
numerosi saggi di semiotica, estetica medievale, linguistica e filosofia, oltre
a romanzi di successo. Wikipedia