lunedì 1 dicembre 2025

SARAJEVO, I SAFARI DELLA MORTE, PAGARE PER UCCIDERE

I riprovevoli safari della morte con i cecchini di Sarajevo. “Pum, una gamba. Pum, una spalla. Pum, un bambino: 100mila euro”. Prendevano la mira con i loro fucili col cannocchiale ad alta precisione e uccidevano i cittadini che erano andati a comprare qualche verdura e qualche frutto nella piazza del mercato. La gente cadeva a terra come pere cotte. Sparare ed uccidere esseri umani, come fossero trofei di caccia: la procura di Milano indaga su “turisti di guerra” italiani che, durante l’assedio di Sarajevo, avrebbero pagato per assassinare impunemente.

 

Alessandro Agostinellida Il Riformista
30 Novembre 2025 

 

 

Le parole vorrebbero descrivere azioni che non hanno modo di essere comprese. Si fatica a riconoscere di appartenere alla stessa specie, perché se l’umanità non è buona per natura (checché ne dicesse Rousseau) e se la violenza fa parte di noi, l’essere abietto che paga per andare a uccidere per gioco un altro essere umano non può far parte del consesso sociale. Caino uccide il fratello Abele per gelosia. Alessandro Magno uccide l’amico Clito per rabbia e ubriachezza. Perfino Himmler rispondeva a un’etica: quella oscena e terribile dello sterminio ebraico, un’industria di morte irricevibile. Eppure non era un gioco.