Aldo Maturo
E in quegli anni c’era solo lui a Telese, il Cinema
di Peppe Assini, lì dove ora c’è una bella palazzina con un negozio dal nome
inglesizzante, a pochi metri dall’incrocio di Via Roma con la via per il lago.
Quando c’era il Cinema non si chiamava Via Turistica del lago, era poco più di
una stradina, con il fondo in terra battuta piena di pozzanghere e sassolini,
all’angolo delle vetrine di Graziano, ricolme di giocattoli.
Per le lunghe serate d’inverno il Cinema Assini era,
con i Bar, l’unico locale di divertimento del paese.
Ci accoglieva con le sue poltroncine in legno e il
pavimento ricoperto da un tavolato. L’ arrivano
i nostri dei western coincideva con
il ritmo dei nostri piedi battuti sul pavimento in legno per accompagnare il galoppo
dei cavalli lanciati contro gli indiani, sempre perdenti.
Dietro allo schermo c’era il palcoscenico, per
serate di intrattenimento live. Su quelle
tavole e fra quelle quinte si esibì per la prima volta, nel 1957, la
Filodrammatica “La Dilettante”, Compagnia teatrale di giovani telesini guidati
dal “regista” Raffaele De Crescenzo. Si esordì con la commedia “Le Pistrine”,
ambientata nell’antica Roma e fu la prima di una storia di successi.
Una grande bacheca in legno, posta al Quadrivio lì
dove i primi platani accompagnavano alle terme, ospitava le locandine che
annunciavano i film. Romantici, storici, di guerra, comici, il repertorio si
ripeteva di settimana in settimana e un’ occhiata a quella bacheca era un rito
giornaliero. Le prime “gigantografie” con Brigitte Bardot, dall’aria provocante
e il mezzo busto mozzafiato, fecero epoca.
D’estate apriva l’altro locale, l’ Arena Bagni,
cinema all’aperto a pochi passi dall’ingresso delle terme, a confine con l’Albergo
e il Ristorante Pagliarella. E’ stato spazzato via da una nuova strada e solo qualche
rudere in tufo ne testimonia ancora l’esistenza.
L’Arena era circondata da un muro alto pochi metri
e sul fondo in terra battuta erano allineate tutte le sedie con i listelli in
legno, suddivise per lato destro e lato sinistro da un corridoio centrale. La
sera c’era sempre qualcuno che arrivava prima per “occupare” le sedie in attesa
degli amici e parenti ritardatari.
In attesa del film e tra il primo e secondo tempo
girava il venditore di caramelle, dolcetti, gomme da masticare, ceci e semi di
zucca. Personaggio storico a Telese, girava tutto intorno con il banchetto
poggiato sullo stomaco, invitando all’acquisto con il suo mantra
“Caramelle-lle-lle-le”.
Lo schermo in muratura dava le spalle al viale e
sovrastava il cancello d’ingresso e il botteghino, collegato
all’esterno da due fori nel muro per pagare e ritirare il biglietto.
Circa mezz’ora prima dell’inizio del film partivano
gli altoparlanti che, ad alto volume, alternavano
l’annuncio del titolo del film con le
più belle canzoni dell’epoca, riprodotte sul giradischi a 78 giri. “Malafemmina”
piaceva particolarmente al gestore e le sue note riempivano il viale più volte
nella serata.
Già dai giorni prima, però, una vecchia 500 B girava
il paese e dalle trombe Geloso poste sul tettuccio si poteva ascoltare tutta la
programmazione della settimana.
Le serate all’Arena Bagni sono rimaste ammantate da
romanticismo e nostalgia, con l’indimenticabile spettacolo offerto dal film e
dal cielo notturno puntellato di stelle.
Poi venne lui, il Cinema Modernissimo. Un nome, un
programma. In breve azzerò praticamente gli altri due. Bello, moderno, elegante
con le sue poltroncine, la policroma
sala di ingresso, la suddivisione tra Platea e Galleria. Fu un prima e un dopo, un passaggio epocale
per Telese e il segno che la comunità stava passando velocemente da paese a
cittadina.