Un vademecum indispensabile con ampia raccolta di articoli e
sentenze
di Valeria Zeppilli – www.studiocataldi.it
L'utilizzo
di Facebook e degli altri social network è ormai diffusissimo tra la
popolazione. Tale strumento, infatti, permette di mantenere i contatti con
persone anche fisicamente lontane, di scambiare idee, conoscenze e opinioni, di
scoprire e diffondere eventi e così via.
Non bisogna tuttavia dimenticare che, quando si
decide di avvalersi di tale social network, bisogna farlo con la
consapevolezza dei diversi aspetti giuridici che possono venire in rilievo.
Proviamo a vedere i principali.
Privacy
Una lunga elencazione dei diritti e delle
responsabilità degli utenti è effettuata dallo stesso Facebook nelle
condizioni d'uso accessibili dalla schermata di log in.
Partiamo dalla privacy.
L'utente della piattaforma resta proprietario di
tutti i contenuti e di tutte le informazioni che pubblica. Per verificare
il modo in cui il social network le condivide, deve accedere alle impostazioni
privacy e alle impostazioni delle applicazioni e, nel caso,
modificarle sulla base delle sue esigenze/intenzioni di maggiore o minore
riservatezza.
Quando l'opzione prescelta è "Pubblica",
le informazioni condivise possono essere visualizzate e associate al suo
profilo da tutti, anche da coloro che non sono iscritti al social network.
Sicurezza
Anche in materia di sicurezza è lo stesso
Facebook che segnala quali comportamenti gli utenti devono astenersi dal tenere
per far sì che il sito resti sicuro.
Si tratta, evidentemente, di comportamenti che
potrebbero comportare responsabilità civili e anche penali.
In particolare, l'impegno richiesto dal social
network agli utenti è quello di non pubblicare comunicazioni commerciali non
autorizzate, non raccogliere contenuti o informazioni degli utenti,
non intraprendere azioni di marketing multi-livello illegali (come, ad
esempio, schemi piramidali), non caricare virus o altri codici dannosi,
non cercare di ottenere informazioni di accesso o di accedere agli account
di altri utenti, non denigrare, intimidire o infastidire altri
utenti, non pubblicare contenuti minatori, pornografici, con incitazioni
all'odio o alla violenza o con immagini di nudo o di violenza esplicita o
gratuita, non sviluppare né gestire applicazioni di terzi con contenuti
relativi all'alcol, a servizi di incontri o comunque rivolti a un
pubblico adulto senza indicare le dovute restrizioni di età.
Infine Facebook non va usato per scopi illegali,
ingannevoli, malevoli o discriminatori e non vanno intraprese per il suo
tramite azioni che possano impedirne, sovraccaricarne o comprometterne il
corretto funzionamento.
Ulteriori divieti
Facebook richiede ai suoi utenti numerosi altri
impegni.
Si pensi a quello a non fornire informazioni
personali false, a non creare un account per conto di altri senza
autorizzazione, a creare un solo account personale e a non crearne uno
nuovo senza autorizzazione se quello originale è stato disabilitato.
Il diario personale, inoltre, non può
essere utilizzato principalmente per ottenere profitti commerciali: a tale
scopo va piuttosto usata una Pagina Facebook.
Le informazioni di contatto, poi, devono
essere sempre corrette e aggiornate e la propria password non può essere
condivisa con altre persone. Ai terzi deve essere inoltre impedito di
eseguire qualsiasi azione che potrebbe mettere a rischio la sicurezza del
proprio account e, in generale, non va trasferito il proprio account senza
l'autorizzazione scritta di Facebook.
Facebook, poi, non può essere utilizzato da chi
non ha compiuto 13 anni e da chi è stato condannato per crimini sessuali.
È infine fatto espresso divieto dal social network
di pubblicare documenti di identità o informazioni finanziarie riservate
e di taggare o inviare inviti tramite e-mail senza consenso a persone
che non sono iscritte al social network.
Principali comportamenti sanzionabili
I rischi principali che si corrono, utilizzando
Facebook, sono quelli di violare la privacy o i diritti di proprietà
intellettuale altrui.
Magari del tutto inconsapevolmente.
Di conseguenza, se non si vuole incorrere nel
rischio di essere chiamati a un risarcimento danni anche molto consistente,
prima di pubblicare foto che non si è scattato direttamente o che ritraggano
terzi che potrebbero avere qualcosa in contrario a vedere la loro immagine
diffusa sul web, bisognerà pensarci due volte.
Tramite Facebook, poi si rischia di commettere diversi
reati.
Senza pretese di esaustività, si pensi alla diffamazione
di cui all'articolo 595 c.p., alla sostituzione di persona di cui
all'articolo 494 c.p., alle offese alla religione dello Stato mediante
vilipendio di persone di cui all'articolo 403 c.p. o, ancora, alle offese
alla religione dello Stato mediante vilipendio di cose di cui all'articolo
404 c.p..
I dipendenti pubblici che perdono tempo su Facebook
durante l'orario di lavoro, poi, rischiano anche di essere condannati per peculato
(cfr., tra le tante, Cass. n. 34524/2013).
(www.StudioCataldi.it)