|
Vecchia Pista da ballo - Terme di Telese |
Aldo Maturo - 3
aprile 2011
E in principio c’era
solo lei nelle terme, la pista da ballo di fronte al bar in cemento e pietra
viva, col suo arredo avveniristico volutamente asimmetrico, dalle mura al
bancone, dagli sgabelli alle sedie. La pista si offriva agli appassionati sotto
gli alberi, contornata da grossi sassi che la separavano dal ghiaino, con il
pavimento in gres illuminato da decine di lampioncini testimoni di emozioni e
incontri romantici.
|
Bar delle terme - Anni '1960 |
Su un lato
minore, verso l’ “Imbottigliamento”, si ergeva il palchetto dove dal giovedì
alla domenica si alternavano i più noti complessi musicali della regione. Per
anni quel palco è stato il regno incontrastato di “Italo Cammarota”, “Carlo
Settesoldi”, “Gigi Giuliano” e tanti altri. A quei microfoni, cuore pulsante e
sonoro della stagione termale, si coronavano le serate finali di Gare, Premi e
manifestazioni estive. Ai bordi di quelle tavole di legno sedevano
immancabilmente bambini irrequieti che all’improvviso scattavano per
rincorrersi sulla pista tra le coppie di ogni età.
Tutto
intorno i tavolini instabili e le sedie in formica variopinta, punto di ritrovo
di gente in vista o di bagnanti possidenti con belle famiglie
e belle figliole. I ragazzi sapevano che quei tavoli la sera erano destinati a
questa clientela selezionata con consumazione obbligatoria ed allora stavano in
piedi nelle retrovie o facevano “il giro” della pista, cullati dalla fantasia e
dalle note di canzoni rimaste nella storia.
|
Bar delle Terme - Fine anni 1950 |
Si chiacchierava
con gli occhi puntati ai tavolini per scoprire nuovi arrivi o valutare se era
possibile azzardare un invito a ballare a qualche ragazza senza rischiare un
fallimento sotto gli occhi di tutti. Era uno studio psicologico non solo sulla
prescelta ma anche sulle caratteristiche personologiche dei suoi accompagnatori
per immaginarne probabili interventi ostativi.
L’esame veniva
condiviso con gli amici o l’amico della serata e poi o si rinviava il progetto
a un probabile incontro in piscina o si partiva emozionati verso l’incognito,
zigzagando tra i tavolini fino alla meta, col cuore che pulsava augurandosi un
“si” anche per non bruciarsi l’estate agli occhi degli amici beffardi che da
lontano scommettevano sul risultato.
|
Nuova Pista da ballo - anni '60 - Terme di Telese |
Poi venne lei, la
seconda pista, in dislivello rispetto alla prima, strategicamente illuminata
solo da neon colorati incassati nella bordura in cemento.
Era la pista per
quelli senza età, liberi di divertirsi e di sognare tanto che la prima restava
spesso desolatamente vuota. Qui anche i più timidi osavano partire per un
invito grazie alla complicità della penombra ed era il luogo dove il ballo del
mattone costruiva e distruggeva mille amori estivi.
Con gli anni le due
piste diventarono simbolo involontarie di scelte classiste, la prima
monopolizzata da una clientela scelta e autoreferenziale, la seconda più
popolare ma, come sempre, più viva, più allegra, più spontanea. Da qui si
partiva tra l’invidia degli amici per romantiche passeggiate verso il Cerro, su
quel viale puntellato d’alberi a ridosso del canale che scorreva solitario con
le sue acque verdognole, complice silenzioso di quindicinali amori estivi.
Da "Fotogrammi
di memoria", Aldo Maturo, Nous Editore, 2013
|
|