sabato 12 settembre 2015

RISPARMI A RISCHIO DAL 1 GENNAIO 2016


Come potranno essere colpiti i conti correnti?
 Che cosa succede nel caso di un correntista con più conti?
 Cosa succede ai possessori di azioni ed obbligazioni della banca? Che cosa copre la garanzia da 100 mila euro?

 
La direttiva europea sulle crisi bancarie entrerà in vigore anche in Italia dal 1.1.2016. Da tale data non sarà più lo Stato a finanziare i salvataggi delle banche bensì gli stessi istituti con i soldi dei propri clienti. E’ il principio del bail-in che si verifica qualora l’azzeramento del capitale non sia sufficiente a coprire le perdite e non si voglia seguire la strada della liquidazione. Ad assorbire le perdite della Banca in crisi saranno per primi gli azionisti  poi i possessori di obbligazioni ed infine i correntisti con un credito superiore a 100.000 euro. 


In conclusione gli azionisti, gli obbligazionisti e infine i correntisti si dovranno far carico di una parte del costo del salvataggio della banca.

Come potranno essere colpiti i conti correnti?


I conti fino a 100 mila euro, vale a dire quelli protetti dal sistema di garanzia dei depositi, sono tutelati. Per gli altri, solo la parte fino a 100 mila euro è coperta in caso di bail in, come succede già oggi con la tutela del Fondo interbancario di garanzia. In ogni caso, i correntisti più facoltosi sono chiamati a contribuire solo in alcuni casi, dopo altri investitori tra cui azionisti e obbligazionisti.

Che cosa succede nel caso di conto cointestato? O di un correntista con più conti?


Nel primo caso, con due intestatari, la garanzia dovrebbe valere per entrambi i titolari (100 mila euro a testa), se nessuno dei due però ha altri conti nella stessa banca. Nell’ipotesi, invece, di un singolo titolare di più conti, le strade sono due: se i conti sono nella stessa banca, la garanzia vale come se ci fosse un deposito unico (il totale è coperto fino al tetto complessivo di 100 mila euro); se invece i due conti sono in banche diverse — nell’ipotesi improbabile di risoluzione per entrambi gli istituti — il cliente ha la stessa soglia di protezione (100 mila euro) per ciascun istituto di credito.

Cosa succede ai possessori di azioni ed obbligazioni della banca?
I primi a rispondere in caso di crisi e risoluzione bancaria sono gli azionisti, con una riduzione o un azzeramento del valore. Seguono i cosiddetti titoli subordinati e quindi, se le risorse sono ancora insufficienti, gli obbligazionisti. Che potrebbero veder convertito in azioni il proprio credito. Oppure svalutato, in tutto o in parte. Tuttavia, le autorità competenti potrebbero decidere di escludere dal «bail in» questi crediti in via discrezionale, per evitare il rischio di contagio e scongiurare terremoti finanziari. Così come potrebbero essere esclusi, con lo stesso obiettivo, anche altri crediti.

Che cosa copre la garanzia da 100 mila euro.


Oltre ai conti correnti fino a 100 mila euro, non sono chiamati a contribuire al salvataggio della banca anche i libretti di deposito e i certificati di deposito fino allo stesso importo. Chi ha un conto su una banca on line — stando alle regole del Fondo interbancario di tutela dei depositi — gode delle stesse tutele, se si tratta di prodotti offerti da uno degli istituti aderenti al Fitd. Che non copre, invece, i pronti contro termine.