domenica 13 luglio 2014

FERITE A MORTE


Dietro le persiane chiuse delle case italiane si nasconde una sofferenza silenziosa e l’omicidio è solo la punta di un iceberg di un percorso di soprusi e dolore che risponde al nome di violenza domestica. Ogni riferimento a fatti e persone non è puramente casuale.
“Non basta un megafono per farti sentire se da tre mesi sei in fondo a un pozzo, nessuno ti trova e non sai più come gridarlo che sei lì, proprio dietro casa, e che è stato tuo marito a buttartici. Non bastano le parole per chi è costretta a lucidare il superattico di un petroliere per pochi euro al mese, tra botte e tentativi di violenza, finché un giorno, per non impazzire, "sceglie di diventare un raggio di luce dorata" impiccandosi al lampadario di cristallo. O per chi faceva la commessa in un negozio di intimo: suo marito l'ha strangolata "con un paio di mutandine modello Folie de Paris, nuova collezione pura seta, taglia 42, inserti in pizzo sintetici. Euro 27. Ottima scelta”

 (stralci dalla prefazione di Serena Dandini)
"Ferite a morte": monologhi che nascono dalla voce diretta delle vittime, donne assassinate proprio in quanto donne, per mano di uomini, dei loro uomini. E’ un viaggio in lungo e in largo per l’Italia, perché in questo campo purtroppo non esiste un Nord o un Sud.


Ferite a morte nasce dal desiderio di raccontare le vittime di femminicidio. Sono mogli, ex mogli, sorelle, figlie, fidanzate, ex fidanzate che non sono state ai patti, che sono uscite dal solco delle regole assegnate dalla società e che hanno pagato con la vita questa disubbidienza. Così mi sono chiesta: ”... e se le vittime potessero parlare?” Volevo che fossero libere, almeno da morte, di raccontare la loro versione,nel tentativo di ridare luce e colore ai loro opachi fantasmi…..Ferite a morte vuole dare voce a chi da viva ha parlato poco o è stata poco ascoltata,  con la speranza di infondere coraggio a chi può ancora fare in tempo a salvarsi…..
Serena Dandini conduttrice televisiva e autrice televisiva. Ferite a morte è il terzo libro (Rizzoli, 2013), il primo di narrazione, dopo i successi di Dai diamanti non nasce niente, Storie di vita e di giardini, Grazie per quella volta, pubblicati sempre con Rizzoli.