giovedì 8 maggio 2014

FRANCESCO CANALE : COMANDI SIGNORE, SON QUI



M.llo Magg.Sc.Francesco Canale
Aldo Maturo



Ciao Comandante,

scusami se per la prima volta in 38 anni ti do del tu ma credo che farebbe piacere anche a te che ci stai guardando con quel tuo aspetto sempre così distinto. E lo eri sia quando indossavi la divisa, con orgoglio e con onore, sia quando con eleganza passeggiavi con tua moglie per le vie di Fossombrone o lungo il porto di Pesaro, dove in questi ultimi anni spesso ci si incontrava con rinnovata amicizia.

 Che ci avevi lasciato per sempre me lo hai fatto sapere all’improvviso, di prima mattina, forse una delle prime telefonate della tua amata Roberta.







 Hai affrontato quest’ultima missione - la più importante della tua vita - in silenzio, da solo, per non disturbare, com’era nelle tue abitudini.

Prima Squadra Agenti Carcere Fossombrone - 1977
E di missioni questo Stato ce ne ha affidate tante negli anni che abbiamo lavorato gomito a gomito, sempre col batticuore,  sempre rassicurati dal fatto che comunque ci completavamo a vicenda pur nel massimo rispetto dei nostri ruoli, sempre coscienti che il successo delle missioni dipendeva solo da noi e dai migliori uomini che potevamo augurarci di avere.

Quante volte ci siamo sentiti soli, destinatari di incarichi difficili ed impossibili e ridendo ci venivano in mente quei film americani, quando i soldati arroccati nel Forte aspettavano l’ultimo attacco degli indiani.

Sono stati anni terribili quelli che abbiamo vissuto durante il terrorismo, senza mai essere sicuri di rivedere la luce del giorno dopo. Non è possibile ricordare qui neppure una minima parte dei nostri sacrifici, ma sappiamo che ogni volta li abbiamo affrontati a testa alta, come se fosse stato l’ultimo dei nostri incarichi e sapendo che nessuno ci avrebbe detto grazie.

E tu sempre per primo, sempre in prima linea, circondato dai tuoi ragazzi che poco a poco sono cresciuti professionalmente sotto la tua guida.

Sei stato un grande Comandante, Francesco Canale, ed un padre ed un marito esemplare. Sempre preoccupato per l’avvenire di Marina, di Roberta, della tua amatissima moglie. Hai fatto di tutto per non condizionare la loro vita ai tuoi impegni di lavoro, di farli vivere serenamente per non farli sentire diversi dagli altri.

La vita non ti è stata facile neppure in questi ultimi anni ma hai sempre combattuto le avversità e le malattie con ottimismo, con accettazione e dignità. La stessa dignità che ti riconosceranno lassù, quando ti presenterai davanti a Dio e dirai “Comandi Signore, sono qui”.