Passare o non passare il piatto al
cameriere?
Ho fatto il cameriere per
undici anni.
Fra le tantissime cose
che ho imparato c'è questa, che il mondo si divide in due categorie: quelli che
passano il piatto al cameriere, e quelli che non passano il piatto al
cameriere.
Quelli che ti passano il
piatto sono quelli che ti vedono, si accorgono che sei lì che ti stai facendo
un culo tanto, e allora quando hanno finito e tu ti palesi davanti a loro per
portare via il piatto sporco, lo sollevano, te lo porgono, di modo che tu non debba
ogni volta sporgerti, col rischio magari di far cadere una posata dai piatti
che hai già in mano.
Di solito ti dicono anche "Grazie", come non
fossero loro in realtà ad averti fatto un favore. L'impulso ogni tanto, me lo
ricordo, era di abbracciarli.
Un gesto da niente, non
costa nessuna fatica. Ma un gesto che dice tutto.
Ho sempre amato quelli
che ti passano il piatto, perché sono quasi sempre persone molto umili,
riconoscono la tua dignità, non trattano come un servo il cameriere: lo sanno
quanta parte ha la fortuna nel fatto che loro sono seduti lì a mangiare e lui
là in piedi a farsi il mazzo.
Tutto questo per dire che
nella mia vita mi è successo di trovarmi a tavola con tante persone: scrittori,
uomini politici, a volte anche personaggi della tv, e la maggior parte di loro,
per quanto potenti e importanti, magari anche simpatici a volte, erano persone
che non passavano il piatto al cameriere. Alcuni anzi spesso lo trattavano
proprio male.
E ieri, però, ieri ero a
pranzo con Clara Sànchez. Non so se la conoscete, ma è una scrittrice che vende
milioni di copie in tutto il mondo. Una che ha qualche motivo per sentirsi
arrivata. Per sentirsi importante.
Ecco, tutto questo per
dire che Clara Sànchez passa il piatto al cameriere.
Non è che sei arrivato
quando hai folle oceaniche che ti osannano o conti in banca faraonici.
Sei arrivato quando
ovunque tu sia arrivato, sei ancora uno che passa il piatto al cameriere."
Scritto dal professore e scrittore
Enrico Galiano