di Valeria Zeppilli
Con la recente approvazione della
legge
di stabilità 2016, il canone Rai cambia completamente
volto.
Se le modifiche rilevano
principalmente per aver riformato le modalità di riscossione, le novità non si
limitano qui.
È quindi necessario procedere ad un breve
riepilogo di tutti gli aspetti relativi al canone Rai, come si presenterà a
partire dall'imminente arrivo del nuovo anno.
Addebito nella bolletta
La principale novità è che scompare
l'apposito bollettino per il pagamento del canone Rai.
La riscossione, dal 2016, avverrà
tramite addebito rateale sulla bolletta per l'elettricità.
Se, in via presuntiva, bolletta per
l'elettricità vuol dire possesso dell'apparecchio televisivo, coloro che
ritengano che questa relazione, nei loro confronti, non valga, dovranno
necessariamente effettuare una specifica autocertificazione da inviare
all'Agenzia delle Entrate (leggi anche: "L'autocertificazione per non pagare il canone Rai in
bolletta"): solo così si potrà evitare l'eventuale pagamento
indebito.
Importo e modalità di pagamento
Se quanto detto non è una bella
notizia per tutti coloro che, furbescamente, si erano sino ad ora
illegittimamente sottratti al pagamento del canone, una consolazione c'è: l'importo
da pagare è diminuito.
Almeno per il prossimo anno,
infatti, la somma da versare non sarà più di 113,50 euro ma di 100 euro.
Non una grande riduzione, ma
accontentiamoci!
Come accennato, l'addebito in bolletta
elettrica sarà rateale: venti euro a bimestre, espressamente distinti
all'interno della fattura.
Per il 2016, tuttavia, le rate scadute saranno
addebitate cumulativamente nella prima bolletta successiva al primo luglio.
In ogni caso, il pagamento sarà complessivamente
ultimato nel mese di ottobre.
Le imprese fornitrici di energia
elettrica, a loro volta, dovranno provvedere a riversare quanto riscosso
all'erario entro il giorno 20 del mese successivo a quello in cui hanno
incassato quanto dovuto e, comunque, entro il 20 dicembre di ogni anno.
Per scoprire con quali modalità
provvedervi, tuttavia, dovranno attendere un apposito decreto.
Pagamento unico per famiglia
anagrafica
Un'altra importante specificazione
da fare è che il pagamento effettuato vale per tutti i dispositivi
presenti in casa e anche per quelli posseduti nelle seconde case.
Insomma: ogni famiglia anagrafica
dovrà effettuare un unico pagamento.
Se, tuttavia, i coniugi hanno due
diverse residenze e risultano come famiglie anagrafiche distinte, il canone
sarà dovuto due volte.
Lo stesso deve dirsi per i conviventi
more uxorio.
Esenzioni
Determinati soggetti, poi, sono esentati
di diritto dal pagamento del canone Rai.
In particolare, si tratta di coloro
che abbiano superato i 75 anni di età e abbiano un reddito che
sommato a quello del coniuge, non superi l'importo di 6.713,98 euro annui,
destinato ad essere aumentato a 8.000 euro.
Niente più suggellamento
Dal 2016, con le riforme apportate
dalla legge
di stabilità, non sarà più possibile richiedere che l'abbonamento
televisivo sia da considerare cessato per suggellamento.
Le televisioni non utilizzate e
conservate per qualsiasi ragione, da ora, comporteranno comunque il necessario
pagamento del canone, anche se sono le uniche che il cittadino possiede.
Appartamenti in affitto
Nel caso in cui si sia proprietari
di un immobile dato in affitto, la domanda che sorge spontanea è: il canone va
pagato dall'inquilino o dal proprietario?
Ad esservi tenuto è l'inquilino, che, nel caso in cui il contratto
di energia elettrica rimanga intestato al proprietario, dovrà provvedervi con
il "vecchio" bollettino.
Lo stesso deve dirsi in caso di
immobile dato in comodato, con riferimento al quale il pagamento del canone sarà dovuto dal
comodatario.
Le ipotesi di esenzione sono quelle
previste in via generale: se non si possiede un apparecchio televisivo, sarà necessario fare
l'apposita dichiarazione all'Agenzia delle Entrate.
Sanzioni per mancato pagamento
Non pagare il canone Rai,
evidentemente, dal prossimo anno sarà molto più difficile.
Oltre alle nuove modalità di
riscossione, a rendere rischiosa l'evasione sono anche i controlli
incrociati che verranno avviati dall'Agenzia delle Entrate per mezzo delle
banche dati delle società fornitrici di energia elettrica.
Le conseguenze dell'evasione
sono abbastanza pesanti: la sanzione da pagare, infatti, è pari a cinque volte
l'importo del canone evaso, maggiorato degli interessi.
E andrà pagata, se non si vuole
correre il rischio di soggiacere alla riscossione esattoriale effettuata
da Equitalia.
La prescrizione, oltretutto,
è quella decennale.
I presupposti per far rientrare le
usanze di evasione consolidate nel nostro paese sembrerebbero quindi esserci
tutti.
Fonte: Canone Rai: ecco la guida completa al pagamento
(www.StudioCataldi.it)