Dalle Coop
alle aziende vicine a Comunione e Liberazione, l'accoglienza è un affare. Gare vinte con ribassi del
30%. E se aumentano gli ospiti crescono anche i ricavi. “C'è un business dell'immigrazione inaccettabile,
parliamo di commesse da milioni di euro su cui molti si stanno arricchendo,
dove i diritti delle persone scompaiono", denuncia Christopher Hein,
direttore del Consiglio italiano per i rifugiati.
Cooper Theory - Controcopertina
14.6.2014
Pensare che
i flussi di immigrazione dall’Africa e dall’Asia verso l’Italia siano destinati
a ridursi è pura follia. E’ l’esatto contrario: la situazione è destinata a
degenerare. Trasportare illegalmente migliaia di persone a settimana frutta
valanghe di denaro agli scafisti e alle associazioni criminali che stanno
dietro di loro, ma non solo. Lo sbarco degli stranieri nel nostro paese
significa fiumi di denaro anche per i nostri connazionali. C’è chi, con gli
immigrati, si è arricchito, continua ad arricchirsi e ha tutto l’interesse
affinché tutto vada avanti così, cioé con l’operazione Mare Nostrum.
Ad
ammetterlo è persino la Repubblica, quotidiano notoriamente
filo-governativo. Emblematico è il titolo dell’ottima inchiesta di Alessandra
Ziniti: “Quel business da 2 milioni al giorno sulla pelle dei migranti: più ne
arrivano, più guadagnano”. Già, chi guadagna? L’articolo lo spiega benissimo: “dalla
Legacoop alle imprese di Comunione e Liberazione, dalle aziende vicine alla
Lega alle multinazionali. Le gare bandite dal Viminale, in genere, vengono
aggiudicate con un ribasso medio del 30 per cento sulla base d’asta. Peccato
che, in ogni centro, si tengano stipati per mesi almeno il doppio o il triplo
degli ospiti. A danno delle condizioni di vivibilità di questi centri, da molti
definiti lager, ma a tutto vantaggio delle tasche dei gestori”.
Con gli
immigrati fa affari anche la Chiesa cattolica. “A reclamare la sua fetta
di torta – spiega l’articolo di Repubblica – c’è anche la Misericordia del prete-manager
di Isola Capo Rizzuto che da dieci anni, per 28 milioni di euro all’anno,
gestisce un Cara in cui la maggior parte degli ospiti dormono anche in dieci in
vecchi container”.
Cifre da capogiro: decine di milioni di euro, tanto
arrivano a guadagnare certi “imprenditori della disperazione”. Peccato che
qualcuno paga. E a pagare sono gli Italiani: 600milioni nel 2013 e nel 2014
saranno ancora di più. Ogni immigrato costa 50 euro al giorno allo Stato,
se è minorenne 70 euro.
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