giovedì 26 settembre 2013

LE DIMISSIONI IN MASSA DEI PARLAMENTARI PDL


Anche a prendere sul serio i parlamentari del PdL, la loro minaccia prenderebbe anni per compiere il suo percorso
 Tratto da :
http://www.ilpost.it/2013/09/26/dimissioni-parlamentari-pdl/

IL POST – 26.9.2013


Tra Camera e Senato il PdL ha in tutto 196 parlamentari. Se decidessero di dimettersi in massa, ogni deputato dovrebbe presentare alla Camera le motivazioni delle proprie dimissioni e altrettanto dovrebbe fare ogni senatore in Senato. Le camere dovrebbero poi esaminare, dibattere e votare un caso per volta, con tempi che sarebbero molto lunghi. Inoltre il PdL non ha la maggioranza né alla Camera né al Senato: ogni parlamentare per dimettersi avrebbe bisogno di convincere almeno parte dei suoi colleghi di Scelta Civica, della Lega Nord, del Movimento 5 Stelle, del PD o di SEL.

Primo dei non eletti
A dimissioni approvate, il seggio del parlamentare diventa vacante e deve essere quindi attribuito a una nuova persona. Le attuali leggi prevedono che il seggio rimasto libero sia occupato dal primo dei non eletti nella lista elettorale del partito cui appartiene il parlamentare dimesso. Infine, la camera competente deve ratificare l’arrivo del nuovo parlamentare.

In pratica, nel caso specifico la Camera dovrebbe approvare le dimissioni date da un deputato PdL e poi procedere a ratificare il subentro del primo dei non eletti sempre appartenente al PdL. 

Quest’ultimo, coerentemente con la decisione del partito, dovrebbe forse a sua volta presentare le dimissioni all’aula e si andrebbe avanti così fino all’esaurimento della lista dei non eletti, se il PdL vuole dare davvero delle conseguenze concrete alla sua scelta. Considerato che i parlamentari PdL sono 196, sarebbero necessari anni di lavoro delle camere solo per esaurire le richieste di dimissioni