Anche a prendere sul serio i parlamentari del PdL, la loro minaccia
prenderebbe anni per compiere il suo percorso
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IL POST – 26.9.2013
Tra Camera e Senato il PdL ha in tutto 196 parlamentari. Se decidessero di
dimettersi in massa, ogni deputato dovrebbe presentare alla Camera le
motivazioni delle proprie dimissioni e altrettanto dovrebbe fare ogni senatore
in Senato. Le camere dovrebbero poi esaminare, dibattere e votare un caso per
volta, con tempi che sarebbero molto lunghi. Inoltre il PdL non ha la
maggioranza né alla Camera né al Senato: ogni parlamentare per dimettersi
avrebbe bisogno di convincere almeno parte dei suoi colleghi di Scelta Civica,
della Lega Nord, del Movimento 5 Stelle, del PD o di SEL.
Primo dei non eletti
A dimissioni approvate, il seggio del parlamentare diventa vacante e deve essere quindi attribuito a una nuova persona. Le attuali leggi prevedono che il seggio rimasto libero sia occupato dal primo dei non eletti nella lista elettorale del partito cui appartiene il parlamentare dimesso. Infine, la camera competente deve ratificare l’arrivo del nuovo parlamentare.
A dimissioni approvate, il seggio del parlamentare diventa vacante e deve essere quindi attribuito a una nuova persona. Le attuali leggi prevedono che il seggio rimasto libero sia occupato dal primo dei non eletti nella lista elettorale del partito cui appartiene il parlamentare dimesso. Infine, la camera competente deve ratificare l’arrivo del nuovo parlamentare.
In pratica, nel caso specifico la Camera dovrebbe approvare le dimissioni
date da un deputato PdL e poi procedere a ratificare il subentro del primo dei
non eletti sempre appartenente al PdL.
Quest’ultimo, coerentemente con la
decisione del partito, dovrebbe forse a sua volta presentare le dimissioni
all’aula e si andrebbe avanti così fino all’esaurimento della lista dei non
eletti, se il PdL vuole dare davvero delle conseguenze concrete alla sua
scelta. Considerato che i parlamentari PdL sono 196, sarebbero necessari anni
di lavoro delle camere solo per esaurire le richieste di dimissioni