viacolvento
Aldo Maturo - Informazioni, rassegna, articoli, opinioni, racconti, foto, echi di memoria
mercoledì 24 dicembre 2025
martedì 9 dicembre 2025
LA CAMERA DI CONSIGLIO
Siamo nel 1987, nell’atto finale del Maxi processo di Palermo, il più grande processo penale della storia italiana. In questa occasione otto giurati, quattro donne e quattro uomini, vengono chiusi in una camera di consiglio per trentasei giorni. Il loro compito è quello di stabilire le condanne o le assoluzioni per ben 470 imputati. Ogni giorno nascono tensioni, dubbi, alleanze e rotture. Così, tra paure e scambi inaspettati, la camera di consiglio diventa il teatro di un confronto umano unico. La sentenza sancirà 346 condannati, 114 assolti, 19 ergastoli e pene detentive per un totale di 2665 anni di reclusione.
Simone Emiliani
Dopo un anno e dieci mesi del Maxiprocesso per crimini di mafia che si è svolto a Palermo, dove per la prima volta lo Stato è riuscito a infliggere una condanna collettiva a Cosa Nostra, l'11 novembre 1987 la corte si riunisce in camera di consiglio. Otto giurati, blindati in un appartamento-bunker del carcere dell'Ucciardone, devono decidere condanne e assoluzione per oltre 460 imputati.
lunedì 1 dicembre 2025
SARAJEVO, I SAFARI DELLA MORTE, PAGARE PER UCCIDERE
I riprovevoli safari della morte con i cecchini di Sarajevo. “Pum, una gamba. Pum, una spalla. Pum, un bambino: 100mila euro”. Prendevano la mira con i loro fucili col cannocchiale ad alta precisione e uccidevano i cittadini che erano andati a comprare qualche verdura e qualche frutto nella piazza del mercato. La gente cadeva a terra come pere cotte. Sparare ed uccidere esseri umani, come fossero trofei di caccia: la procura di Milano indaga su “turisti di guerra” italiani che, durante l’assedio di Sarajevo, avrebbero pagato per assassinare impunemente.
Alessandro
Agostinelli – da Il Riformista
30 Novembre 2025
Le parole vorrebbero descrivere azioni che non hanno modo di essere comprese. Si fatica a riconoscere di appartenere alla stessa specie, perché se l’umanità non è buona per natura (checché ne dicesse Rousseau) e se la violenza fa parte di noi, l’essere abietto che paga per andare a uccidere per gioco un altro essere umano non può far parte del consesso sociale. Caino uccide il fratello Abele per gelosia. Alessandro Magno uccide l’amico Clito per rabbia e ubriachezza. Perfino Himmler rispondeva a un’etica: quella oscena e terribile dello sterminio ebraico, un’industria di morte irricevibile. Eppure non era un gioco.
domenica 23 novembre 2025
LA PIZZA ROSSINI, A PESARO È “LA PIZZA”, NEL RESTO D’ITALIA UN ABOMINIO
A Pesaro è la pizza per eccellenza ma nel resto d’Italia è un abominio. Con le uova sode e la maionese, esiste solo nella città marchigiana e nei suoi dintorni, dove è amata da decenni.
«Quando invito degli amici a casa per una pizza e mi accorgo di non avere la maionese e le uova, be’, è un bel guaio: devo inventarmi uno stratagemma, farmeli prestare o ritardare l’appuntamento per andare a comprare tutto l’occorrente al supermercato», dice Andrea Petreti, un ragazzo nato e cresciuto a Pesaro, nelle Marche. Una persona che ha poca familiarità con la cultura gastronomica pesarese potrebbe considerare queste premure blasfeme, o quantomeno eccentriche. Eppure, racconta Petreti, «a Pesaro la pizza si mangia soprattutto in questo modo: uova sode e maionese. A cena, per merenda, addirittura a colazione».
sabato 1 novembre 2025
I PIATTI TIPICI ITALIANI
Viaggio tra i piatti più caratteristici della cucina italiana
· Piemonte-Agnolotti:
· Valle D'Aosta - Fonduta:
· Liguria- Trofie al pesto
sabato 4 ottobre 2025
martedì 30 settembre 2025
LA FLOTTILLIA E IL RISCHIO DEL BARATRO, SIMBOLI, REALTA', ILLUSIONI
Un singolo incidente, una vittima civile, un’esplosione di violenza registrata dalle telecamere, potrebbe incendiare l’opinione pubblica mondiale e innescare reazioni a catena. Nelle guerre contemporanee l’immagine pesa quanto, se non più, della forza militare. Immaginiamo lo scenario peggiore: un attacco, vittime civili, immagini in mondovisione. L’Italia scossa, il governo costretto a reagire, Israele che difende la legittimità delle sue azioni, l’Europa divisa, le piazze che si riempiono. Sarebbe un terremoto politico globale, forse l’innesco di una nuova fase del conflitto mediorientale.
Carla Napolitano, 29.9.25
C’è un’immagine che ritorna spesso nella storia: quella di navi che sfidano un blocco, che tentano di forzare un confine invisibile sul mare. Non è soltanto la cronaca di un convoglio ma l’eterna rappresentazione della tensione tra diritto e forza, tra ideale e calcolo geopolitico. Oggi questa immagine prende forma nella flotilla diretta verso Gaza. Queste imbarcazioni, come sappiamo, con a bordo attivisti internazionali, tra cui italiani, determinati a consegnare aiuti umanitari sfidando apertamente l’embargo imposto da Israele.
Il punto non è solo se gli aiuti arriveranno o meno. Il punto è cosa accadrà nel momento esatto in cui la linea del blocco verrà varcata.
domenica 24 agosto 2025
VIOLENZA DOMESTICA, IL GESTO DELLA MANO PER CHIEDERE AIUTO
Si chiama Signal for help il gesto fatto con le mani, silenzioso ma incisivo, per lanciare un segnale di aiuto per riconoscere e salvare le vittime della violenza. Quel pollice della mano piegato e le quattro dita in alto, poi chiuse in pugno, si sono trasformati nella richiesta urgente di aiuto che tutti dobbiamo imparare a riconoscere.
Sabrina Petrazzuolo *
Tutto comincia dalle mani: un semplice gesto che però racchiude il dolore e il dramma delle tantissime donne che, ogni giorno, subiscono una violenza. L’iniziativa è nata dall’associazione Canadian Women’s Foundation e, in pochi mesi, è diventata popolare in tutto il mondo.
Si chiama Signal for Help ed è un gesto, fatto con le mani, per lanciare un segnale d’aiuto silenzioso ma incisivo che, se accolto e compreso, può salvare la vita di molte donne.








