mercoledì 19 giugno 2019

LA NAZIONE DEI SENZA NAZIONE


Aldo Maturo

Sarebbe una volta e mezzo più grande dell’Italia la nazione dei senza nazione, abitata da 68 milioni di sfollati, profughi e rifugiati e da 25 milioni di profughi che scappano da guerre e da persecuzioni (Fonte UNHCR Agenzia Onu per i Rifugiati).





Campo di Dadaab
Solo in Kenia, su 42 milioni di abitanti  il 50% vive sotto il livello di povertà  ma stranamente c’è il più grande campo profughi del mondo, Dadaab, nato nel 1991 per accogliere i profughi della Somalia. In realtà ospita ufficialmente 350.000 persone ma nessuno può dire quanti sono realmente. Una stima ottimistica parla di un susseguirsi di mezzo milione di persone. Ci sono anche gli stanziali,  gente che ci vive da 20 anni occupando le tende e le baracche che si estendono per 50 chilometri. Il governo è intervenuto allestendo scuole e caserme di polizia ma la realtà di tutti i giorni è fatta di povertà, colera, droga, stupri e la loro unica speranza di vita è quella di sopravvivere giorno dopo giorno.

Veduta del Campo di Dadaab
Dadaab è la terza città del Kenia dopo Nairobi e Mombasa. Ci arrivano giornalmente uomini che fuggono dai posti peggiori dell’Africa, vivono con la rabbia in corpo e trovano sfogo nell’islamismo. Il governo keniota, infatti, ritiene Dadaab una fabbrica di terroristi, ha deciso di chiudere il campo ma nessuno può dire da quale parte esonderà questa massa umana di disperati. E’ prevedibile verso un nord vissuto mentalmente come l’Eldorado.

La nazione dei senza nazione è composta da flussi continui ed inarrestabili che aumenta di giorno in giorno ed è fatta da uomini e donne senza volto, masse indistinte di disperati spesso senza speranze e senza sogni.
Le Nazioni Unite, in una prospettiva più globale del fenomeno migrazione, hanno calcolato che ci sono 243 milioni di persone in movimento tra le diverse aree del pianeta.  L’Africa, a un tiro di schioppo dalle nostre coste meridionali, vi contribuisce da sola con 15 milioni. Uno tsunami continuo di uomini che si sposta in maniera inarrestabile tra Paesi, culture e continenti.
Una tale dimensione del fenomeno fa apparire ridicoli i movimenti populisti e nazionalisti che si barricano di fronte a sbarchi di centinaia di persone o cinguettano in tv se gli irregolari in Italia da 500.000 in clima preelettorale sono diventati miracolosamente 90.000 ad elezioni vinte.

Ci sono 10 Paesi al mondo che il fenomeno migrazione lo hanno affrontato, regolarizzato e utilizzato da anni. I migranti lavorano, pagano le tasse, hanno normalizzato la demografia dei Paesi ospitanti con alti livelli di invecchiamento. Non sono gli ultimi Paesi del mondo. Il Report 2017 delle Nazioni Unite ha pubblicato i 10 Paesi nel mondo che ospitano più migranti:
1)   Stati Uniti : 49,8 milioni
2)   Germania  : 12,2 milioni
3)   Arabia saudita : 12,2 milioni
4)   Russia : 11,7 milioni
5)   Regno Unito : 8,8 milioni
6)   Emirati Arabi Uniti . 8,3 milioni
7)   Francia : 7,9 milioni
8)   Canadà : 7,9 milioni
9)   Australia : 7 milioni
10)                 Spagna : 5,9 milioni
Se 10 tra i Paesi più importanti e ricchi del mondo hanno saputo affrontare almeno in parte il fenomeno sfruttandone i lati positivi, c’è da chiedersi come mai da noi si continua solo ad allarmare il Paese ignorando la realtà e pensando di poterla bloccare con ridicoli braccio di ferro. 

Fonti: