Aldo Maturo
Sarebbe una volta e mezzo
più grande dell’Italia la nazione dei senza nazione, abitata da 68 milioni di
sfollati, profughi e rifugiati e da 25 milioni di profughi che scappano da
guerre e da persecuzioni (Fonte UNHCR Agenzia Onu per i Rifugiati).
Campo di Dadaab |
Solo in Kenia, su 42
milioni di abitanti il 50% vive sotto il
livello di povertà ma stranamente c’è il
più grande campo profughi del mondo, Dadaab, nato nel 1991 per accogliere i
profughi della Somalia. In realtà ospita ufficialmente 350.000 persone ma
nessuno può dire quanti sono realmente. Una stima ottimistica parla di un
susseguirsi di mezzo milione di persone. Ci sono anche gli stanziali, gente che ci vive da 20 anni occupando le
tende e le baracche che si estendono per 50 chilometri. Il governo è
intervenuto allestendo scuole e caserme di polizia ma la realtà di tutti i
giorni è fatta di povertà, colera, droga, stupri e la loro unica speranza di
vita è quella di sopravvivere giorno dopo giorno.
Veduta del Campo di Dadaab |
Dadaab è la terza città
del Kenia dopo Nairobi e Mombasa. Ci arrivano giornalmente uomini che fuggono
dai posti peggiori dell’Africa, vivono con la rabbia in corpo e trovano sfogo
nell’islamismo. Il governo keniota, infatti, ritiene Dadaab una fabbrica di
terroristi, ha deciso di chiudere il campo ma nessuno può dire da quale parte
esonderà questa massa umana di disperati. E’ prevedibile verso un nord vissuto
mentalmente come l’Eldorado.
La nazione dei senza
nazione è composta da flussi continui ed inarrestabili che aumenta di giorno in
giorno ed è fatta da uomini e donne senza volto, masse indistinte di disperati
spesso senza speranze e senza sogni.
Le Nazioni Unite, in una
prospettiva più globale del fenomeno migrazione, hanno calcolato che ci sono
243 milioni di persone in movimento tra le diverse aree del pianeta. L’Africa, a un tiro di schioppo dalle nostre
coste meridionali, vi contribuisce da sola con 15 milioni. Uno tsunami continuo
di uomini che si sposta in maniera inarrestabile tra Paesi, culture e
continenti.
Una tale dimensione del
fenomeno fa apparire ridicoli i movimenti populisti e nazionalisti che si
barricano di fronte a sbarchi di centinaia di persone o cinguettano in tv se
gli irregolari in Italia da 500.000 in clima preelettorale sono diventati
miracolosamente 90.000 ad elezioni vinte.
Ci sono 10 Paesi al mondo che
il fenomeno migrazione lo hanno affrontato, regolarizzato e utilizzato da anni.
I migranti lavorano, pagano le tasse, hanno normalizzato la demografia dei
Paesi ospitanti con alti livelli di invecchiamento. Non sono gli ultimi Paesi
del mondo. Il Report 2017 delle Nazioni Unite ha pubblicato i 10 Paesi nel
mondo che ospitano più migranti:
1)
Stati Uniti :
49,8 milioni
2)
Germania : 12,2 milioni
3)
Arabia saudita
: 12,2 milioni
4)
Russia : 11,7
milioni
5)
Regno Unito :
8,8 milioni
6)
Emirati Arabi
Uniti . 8,3 milioni
7)
Francia : 7,9
milioni
8)
Canadà : 7,9
milioni
9)
Australia : 7
milioni
10)
Spagna : 5,9 milioni
Se 10 tra i Paesi più
importanti e ricchi del mondo hanno saputo affrontare almeno in parte il
fenomeno sfruttandone i lati positivi, c’è da chiedersi come mai da noi si
continua solo ad allarmare il Paese ignorando la realtà e pensando di poterla
bloccare con ridicoli braccio di ferro.
Fonti: