Quando nel 1946 gli italiani furono chiamati a scegliere, con il referendum del 2 giugno, tra Repubblica e
Monarchia, la vittoria di quanti
votarono “Repubblica” non fu plebiscitaria.
Tra l' 89% degli elettori partecipanti, il 54% votò “Repubblica”
(12.719.019 voti) e il 45%,7 votò “Monarchia” (10.709.423). Le schede
bianche/nulle furono un milione e mezzo circa.
La scelta spaccò l’Italia politicamente e geograficamente
perché, salvo alcune eccezioni, il meridione e le isole votarono Monarchia e il
Centro Nord votò Repubblica.
A Napoli un elettore su 4 votò Monarchia, a Roma
vinse la Monarchia, a Palermo due su tre votarono per il re, in Friuli la
Repubblica ottenne l’87%. Il 18 giugno 1946 la Corte di Cassazione proclamò
ufficialmente la nascita della Repubblica Italiana.
Il Re Umberto“scese” dal trono, Alcide De Gasperi
venne nominato primo Presidente della Repubblica ed Enrico De Nicola Capo
provvisorio dello Stato.
La guerra aveva lacerato il Paese e ancora una volta il Nord e il Sud stavano su sponde diverse.