Il giornale satirico
francese continua a ironizzare sulle disgrazie italiane con l'ultima vignetta shock
dove si vede la "Morte" con teschio e mantello che scende con gli sci da un pendio
innevato portando sotto le braccia le falci della morte. La
didascalia dice "Italia, la neve è arrivata" "Ma non ce ne sarà
per tutti", mentre si intravedono case ed alberi che saltano, con chiaro riferimento al recente sisma del centro Italia, alla nevicata storica, alle nostre vittime.
Aldo Maturo - Informazioni, rassegna, articoli, opinioni, racconti, foto, echi di memoria
domenica 22 gennaio 2017
CHARLIE HEBDO, LE VIGNETTE SHOCK
giovedì 12 gennaio 2017
CARCERI E CURIOSITA'
Qual è il carcere più piccolo
d’Italia? I detenuti possono andare in ferie? Esiste davvero un carcere con
dentro un ristorante aperto a tutti? E ancora, perché le divise dei carcerati
erano a strisce? Che ci fanno dei bambini dietro le sbarre? Se è vero che il
mondo delle 191 carceri italiane non è solo statistica ma anche storia e
umanità, eccovi le 14 cose che non sapete su di loro.
di Lorena Piras e Fabio
Sanvitale
11.1.2017 – Cronacanera.it
1. Dove ce ne sono di più?
In
Sicilia, ben 23 carceri. La Val d’Aosta ne ha uno solo, invece.
2. Da dove vieni?
Su
54.653 reclusi, 18.621 sono stranieri di cui 3.283
marocchini, 2.429 albanesi, 2.720 rumeni, 1.998 tunisini. E fin qui… Ma ci
dovete spiegare cosa ci fanno dentro, da noi, anche 1 finlandese, 1 norvegese,
1 islandese, 1 vietnamita e un abitante dell’ Isola delle Marianne.
3. Bambini dietro le sbarre.
Se una
donna partorisce in carcere, ha diritto a tenere con sé il figlio fino al
compimento del sesto anno (legge 62/2011).
martedì 10 gennaio 2017
IL QUALUNQUISMO POLITICO AI TEMPI DI FACEBOOK
Non
guasterebbe se, una volta tanto, si andasse oltre la critica scontata e
si trovassero alternative sottese da principi e ideali concreti.
Antonella Gioia, “Secolo Trentino” – 11.2.2015
Nell’era della globalizzazione e del mondo virtuale, non
sono solo i rapporti umani a uscirne modificati e, in alcuni casi, danneggiati.
Anche il modo di fare politica, paradossalmente, deve adeguarsi
ai tempi. Così, il dibattito passa progressivamente dai primi quotidiani, ai
salotti, fino alle piazze. Tuttavia, oggi Internet si rivela il primo
luogo di dibattito pubblico, che ha quasi archiviato i salotti televisivi per
dare spazio a tutti, senza eccezioni.
sabato 7 gennaio 2017
TELESE TERME, ALLA RICERCA DI UN CAMPANILE
Un nostalgico ricordo di un paese svanito nella nebbia del
passato e della nostalgia, scritto da un amante della sua terra che non si
arrende all’evidenza di una comunità in cui non si riconosce e che non è come
lui la vorrebbe tramandare ai suoi figli.
Pietro Quercia - da FB - 12.4.2014
Tanti i ricordi di persone non più tra noi, tanti i video,
tante le foto.
Ma, a Telese, i ragazzi non hanno mai giocato, non hanno mai
traversato il lago a nuoto o col gommone, non hanno fatto il bagno nel Seneta,
nel corso d'acqua sulfurea nei pressi del Centro Relax o nel Calore.
Non hanno
mai scavalcato il muro di cinta delle terme, non hanno mai rubato le ciliege dagli
alberi lungo la stradina del lago prima di giungere al passaggio a livello.
venerdì 6 gennaio 2017
MOBBING O STRAINING : UNA VITA DIFFICILE
Anche se è difficile provare il nesso di causalità,
la vittima ha a disposizione diverse forme di tutela.
Avv. Aldo Maturo, per
Deve essere terribile
uscire di casa tutti i giorni per andare al lavoro pensando che le ore
trascorreranno in uno stato di conflittualità permanente per i difficili
rapporti con colleghi invidiosi, gelosi o prevaricatori. Ancora peggio se un
tale rapporto riguarda il superiore gerarchico, capoufficio o caporeparto che
sia.
giovedì 5 gennaio 2017
L'EMIGRAZIONE COME BUSINESS
Più ne arrivano, più
guadagnano. Quel business da 2 milioni al giorno consumato sulla pelle dei
migranti. È una torta luculliana quella che in Italia si spartiscono ormai da
dieci anni veri e propri “colossi” del business dell’accoglienza: dalla
Legacoop alle imprese di Comunione e Liberazione. L'accoglienza è un'affare.
di Alessandra Ziniti
Più ne stipano in una camerata meglio è, più a lungo restano
meglio è, e se sono minorenni
ancora meglio, lo Stato paga di più. Ad ogni barcone che arriva, i
“professionisti dell’accoglienza” mettono mano alla calcolatrice e le cifre
hanno sempre molti zeri. Più di 1.800.000 euro al giorno: tanto, nel 2013, ha
speso l’Italia per garantire l’accoglienza ai 40.244 migranti sbarcati sulle
nostre coste. Un letto, i pasti, il vestiario, i farmaci necessari e un minimo
di pocket money: 45 euro al giorno è la spesa media per ogni immigrato che
mette piede in uno dei 27 tra centri di accoglienza, centri di identificazione
ed espulsione e centri per richiedenti asilo. Una cifra che aumenta fino a 70
euro se si tratta di minori (8.000 quelli arrivati quest’anno) in
considerazione della particolare assistenza che dovrebbe essere loro garantita.
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