Sono in molti a sentire nella vita politica italiana l’odore, o meglio la puzza, del colpo di Stato. Tra casi di corruzione, forzature istituzionali, misure economiche inadeguate e confuse risposte dei partiti, tutto sembra preludere a un colpo di Stato. Se un generale andasse in tv a proclamare la legge marziale, gli italiani cambierebbero canale.
Stralci liberamente tratti da un articolo del Gen.Fabio Mini * su “Limes”, rivista italiana di
geopolitica, n. 4 maggio 2013.
“Da almeno trent'anni non si sentiva l'accorato appello ai
militari: «Ma perché non lo fate voi un
bel colpo di Stato, che così azzeriamo tutto e ripartiamo da capo».
Trent'anni fa i militari in genere rispondevano: «Noi non facciamo colpi di
Stato. Siamo fedeli alla costituzione, siamo sopra le parti, siamo sottomessi
al potere politico, siamo Forze armate democratiche». Sapevano di non essere
convincenti, ma percepivano il tranello. Chi li invitava al colpo di Stato
voleva sentirsi dire che non l'avrebbero mai fatto. Ed era vero, ma non per i
motivi che venivano dichiarati.”(…)