Le ore non passavano
mai quella notte nel vecchio carcere di New Orleans. I detenuti italiani, che
l’indomani dovevano essere scarcerati, vissero la loro notte più lunga, con
l’ansia della vigilia di un grande evento. L’interminabile attesa con gli occhi
sbarrati nel buio era comprensibile perché, riconosciuti innocenti, stavano per
riassaporare la libertà.
La loro brutta
avventura era iniziata sei mesi prima, il 15 ottobre 1890, quando David Hennessy,
capo della polizia di New Orleans, rientrando a casa era stato circondato da
alcuni uomini e brutalmente assassinato.
Scoprire di avere un amico poeta e leggere attraverso i suoi scritti cosa aleggia nella profondità del suo animo è uno dei più bei regali dell'amicizia. Se poi con questo amico si sono trascorsi gli anni più belli della propria gioventù la scoperta è ancora più gratificante perchè significa reincontrarsi spiritualmente e leggere come in uno specchio in che maniera il tempo ha segnato il suo animo.
Nelle poesie e nel cammino artistico di Luca, figlio d'arte, si capisce che le sue linee guida sono la moglie, i figli, i nipotini, tutti motivi ispiratori per le sue composizioni che spesso lasciano il passo a note di pessimismo comunque superate brillantemente da altrettanti schizzi di pura napoletanità.
E' una gradita scoperta, quella di Luca, mentre non lo è la bravura della moglie Concetta, amica carissima, che ha contribuito ad arricchire la pubblicazione con le immagini delle sue opere, anch'esse frutto di una maturazione artistica che per lei viene da lontano.
Luca De Crescenzo nasce a Telese Terme e ivi risiede. Ex Maresciallo dell'Areonautica Militare, con qualifica di Aiutante di Sanità, è in pensione dal 1994. Cultore del pensiero orientale, intorno agli anni '80 si specializza in una branca della medicina alternativa come maestro di Shiatsu. I suoi interessi prevalenti sono la musica classica e la lettura. Nel 2007 scopre in sè una tensione profonda per la poesia, compone i primi versi e aderisce all'Associazione Telesia terme Poesia, che gli consente di mettere a confronto con una utenz più ampia e qualificata le sue liriche, alcune delle quali risultano pubblicate su alcune riviste locali. Nel 2011 gli viene conferito il Diploma di Merito per la sua partecipazione al X° Concorso nazionale di Poesia, sul tema "L'Italia che ho nel cuor", indetto dall'Associazione Culturale Artistico Musicale "Enrico Caruso" di Caserta.
«Entro
un anno 18 milioni di europei non avranno più da mangiare»
Aldo Maturo
L’hanno
chiamato «Airfood Project», più o meno «mangiatori d’aria», ed è una
mobilitazione contro le sforbiciate che sette governi dell’Ue vogliono
imporre agli aiuti comunitari ai poveri. Sette Paesi, una pattuglia piccola
ma potentissima, guidata dalla cancelliera Angela Merkel come nel caso dei
tagli (poi rientrati) all’Italia terremotata. Alla Germania fanno compagnia
Austria, Danimarca, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Svezia e Regno Unito. L’Europa
del Nord, ricca e meno colpita dalla crisi, riduce gli stanziamenti
comunitari destinati a chi invece patisce la crisi in misura più drammatica.
Per
il 2012 l’Ue aveva assegnato 480 milioni di euro ad aiuti alimentari da
distribuire attraverso associazioni nonprofit in 20 Paesi.
Questo
ha consentito all’Italia, nel 2012, di assistere 3.600.000 persone (un decimo sono bambini sotto i 5 anni)
attraverso 14.740 enti caritativi tra cui Caritas, Banco delle opere di carità,Comunità
di Sant’Egidio e appunto Banco Alimentare.
Queste
tattiche suicide le abbiamo già viste in azione nel 1922, nel 1933 e nel 1994.
Mussolini e Hitler, così come Bossi e Berlusconi, si proponevano tutti,
ciascuno a proprio modo, come distruttori della democrazia partitica corrotta e
rifondatori di un nuovo sistema politico.
Repubblica.it
– 6.11.2012 - "Grillo e i suoi dummies" - di Piergiorgio Odifreddi
Lo
stesso giorno del novantacinquesimo anniversario della Rivoluzione d’Ottobre,
il nuovo Stalin della democrazia italiana ha emesso il suo ukaze. Come il Gesù dei Vangeli si
indirizzava letteralmente ai “poveri di spirito”, il Grillo Parlante si rivolge
altrettanto letteralmente ai dummies,
o “deficienti”, disposti ad ascoltarlo. E inizia il suo proclama dichiarando
che “il Movimento a 5 Stelle vuole sostituire il sistema dei partiti con la
democrazia diretta”, e “in sostanza vuole la fine dei partiti basati sulla
delega in bianco”.
Cosa
significhi “democrazia diretta”, viene spiegato subito dopo. I rappresentanti
del movimento scelti dagli elettori dovranno infatti obbedire a tutte e sole le
direttive del capo.A loro sarà vietato anche il diritto di parola, che non
potranno esercitare in televisione: quello è un ruolo che spetta solo al
capocomico, il quale ha già dimostrato in questi giorni di dare di matto quando
qualcuno dei “suoi” si permette di provare a rubargli la scena mediatica.
Il
manuale for dummies non sembra
aver ancora stabilito il colore delle camicie di coloro che marceranno su Roma
al seguito del nuovo “lider maximo”, ma i futuri marciatori hanno comunque già
introiettato la sua raffinata dialettica. E così, quando l’ingenua Federica
Salsi, ignara che la sua elezione al consiglio comunale di Bologna equivalesse
a una delega in bianco al Movimento e al suo Padrone, ha osato partecipare a
quella famosa “trasmissione di regime” che è Ballarò, si è sentita chiamare
“puttana”, “merda” e “faccia da culo”, e le è stato intimato di “andare fuori
dai coglioni”, “a cagare” e “affanculo”.
D’altronde,
cosa ci si poteva aspettare da chi ha trovato la propria ispirazione politica
nei “Vaffanculo Day”, appunto? Di fronte al neofascismo, al neoleghismo e al
neoberlusconesimo rappresentati da Grillo e dal suo Movimento, almeno nella
maniera in cui lo intendono lui e la sua anima nera Casaleggio, non si può che
far quadrato e cercare di salvare il salvabile. Altro che votare Grillo per far
crollare i partiti tradizionali, come ha incautamente proposto Flores d’Arcais!
Queste
tattiche suicide le abbiamo già viste in azione nel 1922, nel 1933 e nel 1994.
Mussolini e Hitler, così come Bossi e Berlusconi, si proponevano tutti,
ciascuno a proprio modo, come distruttori della democrazia partitica corrotta e
rifondatori di un nuovo sistema politico. A cosa ha portato l’ingenuità
politica dei dummies che hanno
creduto ai rozzi slogan di questi pifferai, lo sappiamo. Non è proprio il caso
di accendere ancora una volta la miccia sotto la Santa Barbara, nell’ingenua
speranza che l’esplosione possa disintegrare i partiti senza seppellire anche
la democrazia.
Ho letto su un sito
internet il tumultuoso sfogo di un ragazzo del sud, uno di quelli destinato a
percorrere le strade del nord con il suo trolley di plastica, erede moderno
della mitica valigia di cartone. Denunziava tutta la sua rabbia per una terra
matrigna che li esclude da un futuro senza possibilità di spazi e di
sopravvivenza.
Strano destino
quello dei ragazzi del sud cui è riconosciuta una propria dignità solo quando
tornano in patria avvolti in una bandiera tricolore, accolti dall’immancabile
mano sul cuore. Se restano in Italia sono considerati “diversi”, diversi per
cultura, diversi per colorito, diversi per abitudini, diversi per dialetto
quando non per etnia.
Tra
pochi giorni il Parlamento della Nigeria potrebbe varare una multa di 5
miliardi di dollari contro il gigante del petrolio e dell’inquinamento Shell
per una fuoriuscita che ha distrutto la vita di milioni di persone
e dare il via libera a una legge che riterrebbe tutte le compagnie petrolifere
responsabili per l’inquinamento e gli scempi che hanno causato. Siamo a un
punto di svolta, ma se non ci faremo sentire ora i giganti del petrolio
potrebbero farla franca.
Non
bastava l”umiliazione che le aveva già inflitto Beppe Grillo, con le sue
insinuazioni sul “punto G”. E non bastavano nemmeno gli insulti, le offese
e il ridicolo che la Rete – così amica fino a ieri – ha postato sulla
sua bacheca Facebook in questi giorni, sull’onda della parola del guru.
Oggi
pomeriggio Federica Salsi, la consigliera grillina rea di aver partecipato a
una puntata di Ballarò trasgredendo gli ordini del “capo politico” del
Movimento, ha dovuto vedere anche i suoi compagni a 5 Stelle in consiglio
comunale, Massimo Bugani e Marco Piazza, alzarsi dai loro banchi tra i flash
dei fotografi e andare in cerca di un posto altrove, in mezzo ai banchi
del centrodestra, ai limiti opposti dell’aula, pur di non starle seduti
accanto. Manifestazione estrema di sdegno, che impone l’allontanamento
fisico.
Il risultato del
Movimento 5 Stelle del “populista” Beppe Grillo, “assassino” dei Partiti
tradizionali, il crollo della “destra” di Berlusconi e l’astensione storica
sono i temi maggiori affrontati dalla Stampa estera. Il risultato di
questo primo test elettorale ha suscitato fortissime reazioni anche fuori
dalle nostre frontiere, facendo dipingere ai media internazionali un quadro
molto poco confortante del nostro Paese. Per quanto riguarda il voto in
Sicilia, troviamo titoli di questo genere: Italian politics in disarray
after Sicily tsunamy(La politica italiana in pieno caos dopo lo
tsunami siciliano),
Oltre
100 crimini e 24 omicidi tra Bologna, la Romagna e le Marche: la storia della
banda che ha terrorizzato l'Italia negli anni '80.
Sette anni di terrore a Bologna e in Emilia
Romagna, seguiti da lunghe e difficili indagini durante le quali per chiunque
era quasi matematico essere fermati per un controllo se si viaggiava sotto le
Due Torri a bordo di una Fiat Uno bianca. Sette anni di sangue, dal 1987
al 1994, con 105 crimini e 24 persone uccise, tra cui anche 5 carabinieri:
Cataldo Stasi e Umberto Erriu nel 1988 e Otello Stefanini, Andrea Moneta e
Mauro Mitilini, freddati nella strage del Pilastro del 1991. E' la pagina nera,
intrisa di sangue, firmata dai 6 membri della Banda della Uno Bianca di cui
facevano parte i tre fratelli Savi (Roberto, Fabio e Alberto), leader del
gruppo armato, Pietro Gugliotta, Marino Occhipinti e Luca Valicelli,
considerato membro minore, che ha patteggiato tre anni e 8 mesi di carcere.
Per individuare i veri
assassini dell'Idv bisogna tornare sulla scena del delitto ed analizzare
tutti i dettagli della vicenda.
Ripercorrendo la storia di
questo partito si scopre che anche per l'ex Pm di Mani Pulite la
famiglia e' importante e quindi va in qualche modo inglobata nella gestione del
suo stesso movimento. Del resto, quando si è fondatori e leader indiscussi, si
pensa di poter fare tutto e infatti molto e' stato fatto per la grande famiglia
allargata di Tonino. Tutto regolare ma se ci si chiama "Italia dei
Valori" un bel giorno devi mettere in conto che su "quei
valori" qualcuno ti chieda ragione.