Il filmato di Pietro Quercia,
amico d’infanzia, non necessita di commenti ed è una plastica testimonianza di
spreco di denaro pubblico. Sicuramente una cittadinanza attenta come quella
telesina avrà valutato quali sono i motivi per i quali la piscina si trova nello
stato attuale. E’ ovvio pensare, nell’immediato, che la causa è dovuta a
mancanza di fondi o al solito cortocircuito di competenze. Sarebbe però
interessante risalire a monte del problema e capire perché era stata
programmata un’opera pubblica di tale spessore in un comune di piccole
dimensioni, quali esigenze doveva fronteggiare, con quali fondi era stata
costruita, quale programmazione era stata fatta per poterla tenere in
esercizio, quali problemi sono intervenuti per vanificare il progetto.
Probabilmente tutto sarà stato
fatto con la massima oculatezza perché nessuno vuole rischiare di incorrere
nella responsabilità amministrativa e contabile. E che nel caso specifico vi
sia un danno causato all’ente, alla comunità, all’erario non vi sono dubbi e si risponde non solo per dolo ma anche
per condotta gravemente colposa. La responsabilità amministrativa deve essere
dimostrata dalla Corte dei Conti, mentre in quella contabile la colpevolezza si
presume con inversione dell’onere
della prova.
E’ una responsabilità che trae
origine dall’esigenza di fronteggiare i danni causati da chi agisce per la
pubblica amministrazione: non solo quindi gli agenti contabili (cassieri,
tesorieri,funzionari delegati,etc.) ma riguarda anche quanti, incardinati nei settori statali e pubblici come soggetti politici o
persone fisiche, sono in ogni caso posti in condizione di procurare danno al
patrimonio pubblico.
Questo prevede la legge, quando tutto
non finisce solo con una denunzia su You Tube o su “Striscia la notizia”.